Quello che il Wiki non dice

Federico da Montefeltro: il Duca™, il gioco delle celebrazioni federiciane 2022: Federico 600, con Alessio Spalluto porta anche la firma autorevole dell’autore romano Andrea Angiolino, una importante personalità ludica italiana. Per conoscerlo meglio gli abbiamo sottoposto alcune domande. Ecco le sue interessanti risposte.

Racconta come sei diventato parte di quest’opera ludica.

Sono sempre andato volentieri a giocare a Urbino. Non solo per l’indimenticabile Festival Italiano del Gioco, nel 1994, ma anche successivamente, invitato dalla Ludoteca club IDDU sia per la manifestazione Urbino in Gioco sia per conferenze e presentazioni presso la loro sede. Ci siamo trovati bene ed è nata la voglia di collaborare. Loro sono molto attivi sul territorio, io ho una lunga esperienza di giochi a tema su commissione ma anche di titoli per il mercato con ambientazione storica, come Wings of Glory, I Cavalieri del Tempio, Il Gobbo Maledetto, I Misteri delle Catacombe, il supplemento Italia per Lex Arcana... E così, quando si è avvicinato il 600° anniversario della nascita di Federico da Montefeltro, su iniziativa della Pro Loco, mi hanno chiesto se volevo realizzare un gioco di carte celebrativo. Mi hanno anche proposto di collaborare con un autore urbinate, Alessio Spalluto. È stata una bella esperienza e siamo arrivati abbastanza rapidamente a un prototipo funzionante, che è poi stato affinato in numerosi test.

Confidaci una valida ragione per capire e apprezzare il gioco di Federico.

È un gioco semplice ma non banale, ritengo, con sfumature tattiche che si apprezzano partita dopo partita. Al tempo stesso evoca lo sfarzo e il fermento di una corte molto produttiva sul piano culturale e attiva su quello politico e militare. Viene voglia di approfondirne la storia… magari recandosi in quei luoghi.

Contestualizza l’inserimento del tuo gioco nel mondo ludico attuale.

Oggi si parla molto di gamification e di serious games. La gamification è usare elementi di gioco per indorare la pillola di un’attività non giocosa come il lavoro, lo studio, l’acquisto: ma l’attività non diventa gioco, lo sembra soltanto. I serious games sono invece giochi a tutti gli effetti, ma creati con uno scopo principale che non è divertite quanto invece istruire, pubblicizzare, informare. Sono i filoni assai alla moda dell’edutainment, degli advergame, dei newsgame. Io sono più per la creazione di giochi “veri”, per giocatori, che hanno lo scopo principale di divertire: e poi magari hanno come effetto collaterale quello di veicolare atmosfere o nozioni, di stimolare curiosità culturali. Federico da Montefeltro: il Duca™ è uno di questi ultimi. Curato, ben illustrato e con materiali indipendenti dalla lingua, per adeguarsi a un mercato ormai globalizzato.